Piacere Graziella – versione breve e per chi va di fretta
Raccontami la tua storia, la renderò straordinaria agli occhi e al cuore di chi la leggerà. Conosco molte delle difficoltà e delle insidie nascoste in un’attività commerciale, perché ne ho gestite due in 17 anni e posso esserti utile.
Respira, rilassati e trasformiamo insieme quelle difficoltà in opportunità.
Piacere Graziella – versione lunga ed emozionale
(sdraiati e beviti un calice di vino)
Sono nata a Torino, ma nelle vene mi scorrono orecchiette e caponata.
Sono innamorata dell’aristocratica capitale sabauda, ma sogno di invecchiare tra un baglio ragusano e un trullo della Valle d’Itria.
Laurea in traduttori e interpreti, specializzazione in redazione editoriale, diploma in accoglienza turistica, master in management del turismo enogastronomico, sommelier Ais, assaggiatrice oli extravergine di oliva, e decine di altre certificazioni; ma non amo le “etichette” e non intendo annoiarvi, quindi se avete piacere di continuare a leggere, più sotto trovate il resto delle mie esperienze di vita e lavoro.
Ma intanto grazie per essere qui.
Lavorando in Lavazza in due uffici direzionali ho imparato a bere il caffè amaro, le basi del marketing e a gestire una direttrice un tantino autoritaria, per la quale avremmo potuto girare “il diavolo beve Lavazza” e io essere la protagonista nelle sue grinfie. Ma nonostante le angherie della direttrice mefistofelica, ho avuto la fortuna di vedere in anteprima le campagne pubblicitarie della Armando Testa, di partecipare agli esperimenti di Ferran Adrià con il suo caffè “Espesso” assaggiando centinaia di caffè solidi sifonati, e di organizzare il lancio di “Xlong” con un tour a tappe per presentare quel caffè lungo, che non ebbe mai un successo folgorante. In effetti il caffè lungo all’americana non ha mai conquistato il cuore degli italiani; e pensando alla poesia dei nostri espressi, per fortuna aggiungerei.
Dall’esperienza in Lavazza iniziai a capire che nel mondo dell’enogastronomia ad alti livelli mi sentivo benissimo, ma passarono anni prima di potermi applicare sul campo.
L’attività di mio padre è stata la mia palestra commerciale, dove ho capito che il cliente è sacro ma non ha sempre ragione. Ho imparato a trattare con i fornitori, le banche, a litigare con i vigili urbani sempre intenti a multare i commercianti, e a guidare e fare parcheggi che neanche Hamilton.
Ma il richiamo per l’enogastronomia era troppo forte. Sono passata dal vendere i Michelin a leggere la guida Michelin.
Così nel 2013 nasce Papille Brille, la mia bottega speciale nella quale vendevo veri e propri capolavori del gusto di piccoli produttori da tutta Italia.
La mia ricerca e selezione dei produttori era maniacale, mi recavo direttamente in azienda per verificare le varie fasi di produzione, e organizzavo le vacanze in destinazioni vicine alle aziende agricole per visitarle e conoscere i miei fornitori.
Le degustazioni a tema erano uno splendido momento conviviale, i clienti assaggiavano i prodotti mentre li stordivo con racconti, aneddoti e calici di vino.
A Natale realizzavo confezioni regalo scintillanti con la mia mamma sarta dalle mani d’oro; e improvvisamente da novembre la mia piccola bottega si trasformava nella “fabbrica dei balocchi” tra chicche gastronomiche, palline nastri alberelli luccicanti, sontuosi panettoni e Mandole piacentine appese ovunque come i panni dei quartieri napoletani.
Una vera e propria festa per gli occhi e le papille degli avventori.
Ho concluso il capitolo Papille Brille chiudendo quella piccola bottega speciale a fine 2019 ma facendo una grande festa tra le lacrime e gli abbracci dei clienti. Lavorare a contatto con il pubblico per 17 anni è stata una profonda esperienza formativa, perché vendere nel nuovo millennio resta una delle attività più complicate in assoluto.
Qualunque prodotto o servizio si venda, la comunicazione empatica, l’accoglienza, la disponibilità, la professionalità unita alla competenza, sono pilastri fondamentali e imprescindibili, spesso sottovalutati.
Ma ogni relazione personale o commerciale e di conseguenza anche una vendita, passa attraverso le emozioni generate da una comunicazione empatica.
Continuo a studiare e a formarmi, non ho mai smesso di farlo.
Durante la pandemia ho conseguito un diploma in Management del turismo enogastronomico con il master organizzato da Roberta Garibaldi dell’Associazione turismo enogastronomico.
Ho seguito un corso di scrittura gastronomica con il geniale giornalista e critico gastronomico Valerio Massimo Visintin (quello irriverente e mascherato, che scrive anche per il Corriere).
Ho scritto per una guida gastronomica come recensore di ristoranti in incognito. Mi è piaciuto molto e ho conosciuto luci e ombre del mondo della ristorazione, anche riguardo alle guide!
A settembre 2021 mi sono spinta in un paesino sperduto della provincia di Brescia per una full immersion entusiasmante nel mondo delle scienze sensoriali per conseguire il diploma di Brand teller e di Giudice sensoriale a seguito di un corso tenuto da Luigi Odello e dai suoi collaboratori dell’Associazione Narratori del gusto. (www.narratoridelgusto.it)
E sempre complice lo stop forzato causa pandemia, mi sono iscritta al corso per sommelier AIS per avere tutte quelle conoscenze e quella professionalità che sentivo mi mancassero. Ovviamente il diploma è solo il punto di partenza per un mondo immenso e smisurato, del quale si impara ogni giorno qualcosa ma solo sul campo, attraverso assaggi e visite in cantina e contatti diretti con chi vive la vigna.
La mia passione per l’olio extravergine, mi ha portata nel 2020 a Pisa per seguire un corso intensivo per diventare assaggiatrice di oli extravergini.
E per una serie di cause fortuite e fortunate, oggi rappresento con entusiasmo l’azienda www.iandp.it, immersa tra gli oliveti della Tuscia viterbese nell’alto Lazio, produttrice di oli monoparticellari unici al mondo.
La passione per la scrittura gastronomica e i reportage (ve ne parlo nella sezione “Perché questo blog”), mi accompagna da sempre e ancora oggi; così ho deciso di continuare a raccontare tanti piccoli grandi produttori, aziende e manifestazioni enogastronomiche per promuovere le eccellenze che tutto il mondo ci invidia e delle quali dobbiamo andare fieri.
Perché il resto del mondo ha una grande consapevolezza del nostro patrimonio enogastronomico. È giunta l’ora che iniziamo a esserne consapevoli anche noi italiani.
Questo è il mio sogno, farmi portavoce della nostra Italia delle meraviglie.
Lo farò attraverso interviste, brevi reportage, incursioni culinarie, eventi enogastronomici.
In alto i calici, e un brindisi a voi che siete arrivati fin qui.
Grazie!