La gastronomia metropolitana di San Salvario
Di giorno gastronomia, di sera ristorante. Cibo container, questo è il nome del locale aperto da Alessandro Chiarion nel 2015 in zona San Salvario a Torino, a pochi passi dalla magnifica facoltà di Architettura. Ad accogliere gli avventori di questo piccolo bistrot, un bancone con le proposte del giorno – elencate su una grande lavagna – e alcuni prodotti di eccellenza che vengono utilizzati in cucina ed è possibile acquistare.
Nata inizialmente come una gastronomia classica per dare continuità all’attività precedente, nel tempo il progetto di chef Alessandro si è evoluto attraverso un’offerta di stampo internazionale e alcuni tavoli per far accomodare i clienti non solo per una pausa pranzo veloce ma anche per una cena più rilassata.
Pochi tavoli eleganti, luci soffuse, ambiente caldo e accogliente.
Il nome mi trasferisce l’idea di solidità e del viaggio, perché i container fanno infinite traversate, ma poi arrivano a destinazione. Proprio come chef Alessandro, che dopo molti viaggi è arrivato a Torino stabilendo qui il suo bistrot gastronomico.
Alessandro, chef e titolare, mi ha travolta con il suo entusiasmo contagioso quando mi sono fermata a fargli qualche domanda su Cibo container. Mi ha raccontato che ha viaggiato molto per passione e fare esperienza nel settore, da Londra in un ristorante in cui divenne manager di sala, a Cuba e anche in Australia a Sidney in un locale aperto dal brunch alla cena.
Vi racconto la social dinner in cui ero ospite insieme ad altri comunicatori gastronomici.
Questo il menu creato appositamente per la serata con la carta dei fornitori, cosa che apprezzo sempre tantissimo perché trasmette fiducia, rispetto per chi produce le materie prime e genera consapevolezza nei confronti dei clienti.
L’aperitivo che ci ha accompagnato anche per due degli antipasti era un’Alta Langa Pianbè davvero eccezionale. E’ un’etichetta che conosco bene e se venite a provare la cucina di Alessandro, non fatevi mancare un calice di questo ottimo spumante piemontese. A proposito, leggete fino al fondo perché ho una bella sorpresa per voi.
I tre antipasti di mare e terra tra rispetto della tradizione e tocchi creativi come le mele alla paprika del polpo e la maionese al wasabi in accompagnamento al tonno.
Nell’immaginario comune la carne fa rima con vino rosso, ma in realtà un bianco di media struttura è sempre la scelta ideale se si tratta di carne cruda e vitello tonnato, come il Langhe Chardonnay di Cantina Ganghija – azzeccato con la sua aromaticità contenuta e una buona acidità.
Per il risotto con crema di datterini, capperi e burro di alici ci è stato servito il rosato toscano Agadè di Podere Ortica da uve Sangiovese. Un abbinamento interessante per un piatto che racconta il Piemonte con il riso Carnaroli dell’azienda agricola vercellese Beni di Busonengo, ma anche il sud tra terra e mare.
Il nostro viaggio gastronomico si è concluso con una golosa namelaka al limone abbinata a un Passito di Moscato. Anche qui abbinamento azzeccato per un dolce avvolgente ma non stucchevole con un piacevole e insolito passito da uve Moscato.
Vi lascio con la sorpresa che vi avevo anticipato. Alessandro ha pensato anche a voi che state leggendo, perché vi accoglierà con gioia nel suo stabilimento gastronomico omaggiandovi un calice di benvenuto accompagnato a degli amuse-bouche. Quindi screenshottate il codice PapilleBrille03 e godetevi il vostro vino pensandomi.
Cibo container – Corso Marconi, 33 – 10125 Torino Tel. 011/6506749
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