Noi italiani brava gente, siamo un popolo fortunato. Possediamo un immenso patrimonio enogastronomico, una biodiversità smisurata, 530 varietà di vini tra Docg, Doc e Igt, circa 600 differenti cultivar di olive, più di 300 prodotti a marchio Dop e Igp.
I “generi di conforto” per me sono tutti quei prodotti agroalimentari di cui mi innamoro ogni giorno, quei capolavori del gusto di tanti piccoli artigiani da nord a sud, che hanno portato l’Italia a essere tra le prime destinazioni a livello mondiale per il turismo enogastronomico.
Nella mia bottega “Papille brille” ho venduto chicche straordinarie come la Gubana friulana, la Mortandela trentina, la buzzonaglia di ricciola siracusana, i pici senesi, il Panpepato, la cugnà, il tonno di coniglio grigio di Carmagnola, il pecorino al Nero d’Avola, il succo di bergamotto di Reggio Calabria, il chinotto di Albenga (quello chiaro, non quello scuro artificiale al caramello), la Mandola piacentina, e altre centinaia.
Nel tempo mi piacerebbe raccontarvi alcune di queste produzioni di tanti maestri del gusto della nostra “Italia della meraviglie”.