Partiamo insieme per un press tour tra i vigneti eroici della Valsusa?
Capitanati dall’agronomo e giornalista enogastronomico Alessandro Felis, in un’afosa mattina di giugno a bordo del nostro pulmino raggiungiamo una Valsusa che ci accoglie con un cielo carico di nuvole minacciose. L’atmosfera è surreale e lo scenario, perfetto per un romanzo fantasy.
La prima tappa del nostro tour è l’agriturismo Cré Seren nel comune di Giaglione a 800mt di altitudine. Ad accoglierci sorridenti Giancarlo e Serena, una coppia affiatata che nel 2000 concretizza l’idea di un agriturismo diffuso tra i vigneti partendo dall’amore di lei per la cucina, e la volontà di lui di recuperare un importante patrimonio ampelografico che dopo gli scandali del vino al metanolo rischiava di sparire.
Giancarlo ci ha accompagnati a visitare i suoi vigneti eroici, in un territorio in cui terrazzamenti scoscesi e pendenza oltre il 30% impongono la raccolta manuale delle uve. Oltre alle difficoltà di una viticoltura così estrema e alla costante siccità che non consente di irrigare, i produttori devono far fronte anche agli attacchi di cinghiali, cervi e caprioli, per i quali sono costretti a recintare le proprie vigne. Ma la gente di queste valli ha la scorza dura e non si perde d’animo, infatti nel 1999 è stato costituito il Consorzio di Tutela Vini doc Valsusa a seguito dell’istituzione della Doc Valsusa che comprende i vitigni autoctoni Baratuciat, Avanà e Becuét, che dal 2019 possono fregiarsi della denominazione di origine controllata.
Dopo le fatiche della camminata tra le vigne impervie ci dirigiamo verso l’agriturismo dove incontriamo Serena intenta a raccogliere l’insalata e le aromatiche che serviranno per il pranzo. Esiste qualcosa di più poetico di tutto questo?
Amanti dei selfie instagrammabili, non perdetevi la panchina gigante di Giaglione!
Prima di rifocillarci con i piatti di Serena abbiamo fatto un giro nella cantina dove tra le botti di affinamento campeggiava un cartello in legno su cui era scolpita la frase “un anno di lavoro in un bicchiere”, che racconta tutto e anche di più della vita dei vignaioli.
Cré Seren non è solo agriturismo, ma anche ricettività per i turisti che si spingono fin qui tra le montagne valsusine per scoprire questo polmone verde della provincia torinese. La baita gialla e quella di Nonna Rosina sono il perfetto buen retiro dopo camminate e libagioni impegnative.
E ora veniamo ai piatti e ai vini della famiglia Martina.
Serena era un’insegnante ma la passione per la cucina del territorio ha avuto la meglio e dopo aver riscoperto antiche ricette dalle nonne del paese, oggi propone piatti semplici che raccontano il passato, il presente di questo territorio legato alle tradizioni, ma anche il futuro fatto di giovani agricoltori. Il Parmigiano di capra di Venaus e questi ravioli di borragine e seirass realizzati con farina di grano tenero “Prosperosa” di un vecchio mulino di Bruzolo – dove si sperimenta la coltivazione di grani antichi – racchiudono la filosofia di questa coppia di imprenditori agricoli e delle nuove generazioni locali.
Galletto ruspante con patate di montagna, entrambi ormai una rarità per gente di asfalto e cemento.
Anche il dolce a base di mele renette è un’antica ricetta di queste valli.
Ma dopo aver dato spazio al regno di Serena, veniamo ai figli di Giancarlo, i suoi vini.
La Valsusa è rappresentata non solo da rari vitigni autoctoni, ma anche da alcuni internazionali come lo Chardonnay utilizzato in purezza per questo spumante Metodo classico che riposa ben 42 mesi sui lieviti. Perfetto come aperitivo e per gli antipasti estivi di Serena.
Ma la Valsusa è soprattutto vini rossi, e fatta eccezione per il Pinot nero – che Giancarlo utilizza per il suo omonimo Cré Seren -, Avanà e Becuét sono i vitigni tipici di questo territorio, entrambi difficili da coltivare per la sensibilità allo oidio, temutissima malattia fungina della vite. Il Becuét in purezza dona vini carichi di colore, struttura e potenzialmente longevi.
Questa prima parte del press tour tra i vigneti eroici della Valsusa termina qui.
Serena e Giancarlo vi salutano e vi aspettano con gioia nel loro “agriturismo diffuso”.
Io, Alessandro Felis (http://www.ilmiolatocritico.it) e gli altri compagni di incursioni gastronomiche, proseguiamo verso la seconda tappa. Seguiteci!
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