Quando mi ritrovo a parlare con i titolari di un ristorante di cucina internazionale sono pervasa da una serie di emozioni e interrogativi. Tento di immaginare quanto sia difficile eradicare le proprie vite dal luogo che è casa per trasferirsi in un’altra nazione con cultura, storia e tradizioni differenti, se non agli antipodi, come nel caso della Cina. Eppure dai racconti di Leonard e Valentina non si percepisce la fatica che un distacco dalla propria terra può comportare. Questa giovane coppia di origini cinesi ha scelto Torino per aprire KOI, il loro primo ristorante di cucina orientale dichiaratamente differente nella proposta rispetto alle decine di locali “all you can eat” che pullulano nella città sabauda.
E la loro determinazione si legge anche nel nome “KOI”, che in giapponese significa “carpa” e porta con sé simbologie e leggende affascinanti. Una mi ha colpita molto e narra che una piccola carpa azzurra che voleva diventare un pesce drago fece di tutto per solcare le insidiose acque del Fiume azzurro dove nuotavano i pesci coraggiosi, e nonostante le tempeste e le avversità non si perse d’animo finché il Dio delle Acque, colpito dalla sua caparbietà, creò un’onda gigantesca che portò la piccola Koi oltre la Porta del drago trasformandola in uno splendido Drago bianco.

La sala principale con la cucina a vista
Entrando da KOI si è accolti in un ambiente moderno ed elegante con una grande cucina a vista. Tutto il personale di sala è attento e cordiale ma Miso, il cameriere egiziano dagli occhi azzurri, si fa ricordare per la sua rara gentilezza e squisita disponibilità.
Partiamo con una entusiasmante selezione di piatti, per i quali ci siamo totalmente affidati a Leonard.
- Lui è Leo, il titolare di KOI
- Salmone di benvenuto
- Collio Maralba di Marco Felluga
Il Collio di Marco Felluga ottenuto da uve 100% Ribolla gialla è un bianco dai profumi esotici intensi, che con la sua sapidità e freschezza, è perfetto per i piatti orientali di KOI.
- Ricciola affumicata con cipolle di Tropea e salsa yuzu
- Salmone, gambero rosso, formaggio
- Tonno in crosta di semi di sesamo
Quando i piatti parlano da soli. L’effetto scenografico delle portate, le materie prime freschissime -perché con il pesce crudo non si scherza- e la cura quasi maniacale degli impiattamenti, rendono KOI un ristorante davvero unico. La ricciola ci è stata servita affumicata direttamente al tavolo sotto un’ampollina di vetro, che una volta sollevata ha creato una nuvola avvolgente che mi ha trasportata in una magica atmosfera giapponese tra gli alberi di yuzu. E proprio questo agrume molto aromatico tipico dell’Asia orientale, a metà tra bergamotto e pompelmo, è stato il filo conduttore del nostro percorso gastronomico. E del tonno in crosta che dire, se non che sembra un’opera d’arte!
Vi capita mai di essere talmente attratti dalla vista dei piatti da non capirne minimamente la descrizione mentre vi vengono serviti? Avendo lasciato carta bianca a Leo e agli chef, non mi sono preoccupata di scegliere dalla carta, ma ho memorizzato i sashimi di gamberi, orata e salmone, che se come me vivreste di pesce crudo, vi faranno impazzire. I roll, apparentemente semplici e banali, nascondono invece una serie di insidie per le quali nella loro preparazione emerge la vera abilità dello chef. E anche qui Jacopo ha fatto centro con la giusta consistenza e la perfetta cottura del riso; quelli di gambero di Mazara del Vallo fritti in tempura con panure di mandorle giocano un campionato a parte.
Comunque eravamo solo a metà percorso e io ero già in estasi.
- Gyoza di wagyu con foie gras e tartufo bianco
- Gamberi carabineros, roll di salmone e foie gras
Vogliamo parlare di questi gyoza di wagju con foie gras e tartufo bianco, e di quanti potrei mangiarne? Accostamenti insoliti di materie prime pregiatissime, che ben si sposano tra loro. Provateli, mi ringrazierete.
- Lugana Cà dei frati
- Tempura di verdure e gamberi
Ecco un’altra preparazione dalla complessità importante, la tempura. Abbiamo imparato a familiarizzare con questa pastella tipica del Sol Levante (che ho scoperto avere origini portoghesi e una storia incredibile grazie al mitico giornalista Alessandro Felis) ma le varianti si sprecano tra farine differenti, uso di acqua frizzante o birra. E proprio in virtù delle tante ricette anche i risultati sono estremamente differenti, e questa tempura firmata KOI di verdure e gamberi era realizzata a regola d’arte, non unta e croccante. Un Lugana della cantina Cà dei Frati ottenuto da uve Trebbiano di Soave, nel bresciano dette “Turbiana”, con la sua eleganza tra sentori di pesca, ananas e fiori bianchi, si accompagna bene anche al sontuoso fritto nipponico.

Branzino ripieno di scampo marinato in salsa yuzu
Questo filetto di branzino crudo con scampo marinato in salsa yuzu, confesso che potrei mangiarlo allegramente anche a colazione con una fragrante fetta di pane ai cereali e olio di varietà caninese. Peccato che né in Cina e tantomeno in Giappone si utilizzi il pane, almeno come lo intendiamo noi, e zero olio extravergine. L’interesse per l’evo però sta crescendo anche in Oriente, e chissà che prima o poi accanto alla salsa di soia possa esserci anche una ciotolina per gli oli.
Fatta questa doverosa divagazione sull’extravergine per deformazione professionale, torniamo a KOI e al gran finale con i dolci.
- Sfera di cioccolato bianco
- Yuzu ripieno di crema allo yuzu e lamponi
- Liquore allo yuzu
Che chiusura in bellezza con i dolci di Valentina, la moglie di Leo, sopraffina maestra pasticciera dedita alla creazione di questi capolavori di arte dolciaria. Entrambi di grande impatto visivo, la sfera vi stupirà con effetti speciali. Non perdetevela!

La sala al secondo piano
Ma le sorprese da KOI non sono finite, perché al secondo piano troverete una sala molto raccolta che con le luci soffuse e l’informalità delle sedute, crea un’atmosfera intima e rilassante. Questo ambiente è perfetto da riservare per organizzare eventi e serate speciali.
Amici di KOI, tornerò presto a trovarvi perché la voglia di Cina e Giappone è tanta, ma grazie a voi le sento più vicine.
KOI Japanese Fusion restaurant – Via Secondo Frola 4 10121 Torino
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