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Metti una sera con cinque produttori di olio extravergine, uno di krumiri salati, uno di carni grass-fed, una di latte Varzese, due bartender, una violinista e un deejay, quattro tra giornalisti e comunicatori, il Vice presidente della Regione Piemonte, il direttore generale dell’Ente Turismo Langhe Roero Monferrato, e cento persone in un eco-resort tra le colline del Monferrato. Shakera tutto bene. Ed ecco la ricetta perfetta di “MixOILogy – l’olio extravergine sta bene su tutto o quasi”.
Questa potrebbe essere la sintesi perfetta di un evento “sold out” dal format insolito e dinamico. Ma dietro ogni progetto, c’è un passo da fare, il primo.
Quando ho proposto a Claudio Cerrato – il titolare di Casa Serra – di organizzare il mio evento nella sua tenuta, queste sono state le sue prime parole “Graziella facciamolo, mi piace”.
Queste le ultime “Graz, hai fatto un cinema incredibile”.
E lui che, dalle stalle dell’allevamento dei bovini dell’azienda di famiglia ha acquistato un’intera vallata per far pascolare i suoi animali, e creato una struttura con camere, piscina, sala convegni, spa e centro benessere, bottega e macelleria, non poteva che essere il primo a credere nella mia idea folle e ambiziosa.

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Adesso però sedetevi comodi. Vorrei riavvolgere il nastro per raccontarvi di quel venerdì 26 maggio 2023, in cui anche il tempo – dopo giorni di pioggia torrenziale – ci ha graziati, come se qualcuno da lassù volesse che tutto filasse liscio come l’olio.
20 settembre 2020. Parto alla volta di Pisa per iniziare un nuovo percorso, quello che mi porterà a diventare assaggiatrice oli.
Quella settimana intensa di studio e assaggi oli fu l’inizio di un viaggio entusiasmante attraverso l’olio extravergine, che mi ha portata a organizzare un evento di promozione dell’olivicoltura piemontese.
Ingenuamente pensavo di poter unire da subito tutto il Piemonte dell’olio in un unico grande evento. Ma strada facendo ho capito che era pura utopia. Perché quell’agognato “fare sistema” in Italia è realizzabile solo grazie alla volontà dei singoli che decidono di fare squadra senza prevaricazioni né protagonismi. Forse un giorno riuscirò a mettere insieme tutti i produttori di olio piemontese, ma per il momento mi concentro su una fetta di territorio, il Monferrato.

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Da qui, dal Monferrato più autentico parte il mio racconto dell’olio extravergine made in Piemonte. Dalle “colline del mare” dove nel Medioevo esistevano oliveti e si produceva olio grazie anche all’operosità dei monaci benedettini. Dopo le gelate che determinarono la scomparsa degli olivi in Piemonte, sostituiti da altre colture come la vite, intorno agli anni ’90 alcuni imprenditori visionari decisero di tornare a piantarli contribuendo alla loro ridiffusione.
Sono andata alla ricerca degli agricoltori più appassionati, che volessero davvero mettersi in gioco raccontando la loro storia olivicola e i loro oli. Non è stato semplice convincerli, ma forse la mia determinazione li ha spinti alla fiducia nelle mie intenzioni.
Determinante però è stato l’incontro nel 2020 con Giancarlo Durando, l’agronomo che ha contribuito alla ridiffusione degli olivi in Piemonte. Entusiasta e operoso, il professor Durando si è fatto promotore di uno studio approfondito sulla biodiversità in questa regione. Secondo le sue ricerche pare che esistano delle varietà autoctone. La speranza è che si possa accedere ai fondi necessari per portare avanti questi studi scientifici, come è stato per altre regioni.
Antonio Carucci di Uliveto Casa Carucci è stato il primo a credere in me e nel mio progetto. Di origini salernitane – ottimista e sempre sorridente – è tornato in Monferrato, lì dove c’era un pezzo di cuore, la famiglia. Spesso la vita ci fa fare giri immensi ma poi ci riporta alle radici.

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I suoi oliveti sono sparsi tra Casorzo, Vignale Monferrato e Grazzano Badoglio. Dalle varietà di olive Leccino, Grignan, Nostrale di Brisighella, Pendolino, Taggiasca, Frantoio, Coratina e Casaliva, nascono i suoi oli “I musi”, “Cresta del gallo”, “Il marino” e “To get there”. Ogni etichetta narra di un periodo della vita di Antonio, di persone e aneddoti a lui cari.

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Lui è Luca Giovanetto, “il signore degli olivi”. In Piemonte e in mezza Italia è ricercato per le sue abilità ed esperienza nel curare le piante, che lo hanno portato a diventare un Maestro potatore affermato. Oggi continua a girare l’Italia per diffondere la sua arte, e da pochi mesi è il frantoiano di Agricola Agorà. Questa giovane azienda nasce nel 2018 dall’intraprendenza di Luca Piazza, che ha donato nuova vita a cinque ettari di oliveti tra Ozzano Monferrato e Piancerreto scommettendo su questa coltura rinnovata. L’olio “Smeraldo” prodotto e commercializzato grazie anche a Roberto Rotondo, è ottenuto da un blend delle varietà Leccino, Pendolino, Coratina, Frantoio, Moraiolo, Leccio del Corno. Dal 2021 è operativo il loro frantoio moderno e altamente tecnologico Mori-Tem sito a Trino Vercellese, grazie al quale la produzione è a ciclo chiuso e a filiera cortissima dal campo alla frangitura e all’imbottigliamento.
Riccardo e Federico sono la nuova generazione della famiglia Olearo e gestiscono il Castello Razzano di Alfiano Natta.

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Quello che ammiro di questi giovani ragazzi è l’aver scelto di portare avanti l’azienda vitivinicola di famiglia e la gestione di una dimora storica. Probabilmente a tutti noi sarebbe piaciuto essere nati e cresciuti in un contesto di grande fascino, ma credo che non sia affatto semplice mantenere una proprietà di prestigio assumendosene le scelte e le responsabilità future. Questi due giovani fratelli si sono appassionati anche all’olivicoltura e in cinque ettari di oliveti producono il loro “Conca degli ulivi”. Un blend dal fruttato medio, che da poco viene ottenuto nel frantoio di proprietà.
http://www.castellodirazzano.it

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Dall’aspetto burbero e dall’approccio irriverente e goliardico. Silvio Morando si definisce “selvatico”, ma è un agricoltore genuino, schietto, di quelli che non te le mandano a dire. Nella Locanda degli ultimi, che gestisce insieme alla moglie Tiziana, accoglie i turisti e tutti coloro che vogliono trascorrere ore felici tra le colline di Vignale Monferrato. Non solo uve tra quei filari, ma anche olivi, che Silvio dice “devono piegarsi, crescere spettinati e resistenti a tutto”. Il suo olio non poteva che chiamarsi “Selvaggio”. Silvio ha partecipato a “MixOILogy” con solo tre bottiglie di olio, perché ne produce ancora pochissimo. Ma ha voluto esserci comunque per amore del suo Monferrato, il territorio in cui ha trovato l’amore, cresciuto i suoi figli e piazzato un colorato e anticonformista “cadregon”; perché “big bench” o “panchina gigante” era troppo banale.
In rappresentanza dell’Italia olivicola, a “MixOILogy” c’era anche Davide Piancastelli, il direttore commerciale di I&P, azienda agricola immersa tra le colline della Tuscia viterbese, in un territorio meraviglioso culla della civiltà etrusca e dell’olivicoltura moderna.

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Origini e cuore romagnolo, da alcuni mesi Davide rappresenta – insieme ad altri colleghi sparsi nel resto d’Italia – questa piccola azienda laziale nata grazie alla visione di Paolo Borzatta e Ione Zobbi. I&P produce oli movarietali monoparticellari sviluppando il principio dei Cru, secondo il quale da una particella di oliveto dalla stessa varietà di olive si ottengono oli con caratteristiche differenti. Dal frantoio altamente tecnologico Mori-Tem producono oli dalla grande potenza olfattiva da varietà Caninese, Maurino, Leccino, Pendolino, Frantoio, Rosciola.
A “MixOILogy” c’era anche Augusto Racca, che insieme al socio Sergio, gestisce la Krumireria Corino. In una bottega dal grande fascino incastonata nel centro storico di Casale Monferrato, Augusto accoglie i suoi clienti tra assaggi di krumiri e specialità del territorio. Quando ho scoperto che Augusto produce anche quelli in versione salata sono letteralmente impazzita. L’amore è sbocciato quando mi ha detto “mi piace la tua iniziativa, partecipo con piacere a MixOILogy e porterò la mia ultima novità, i krumiri all’olio”. Di Augusto mi incantano i modi garbati di un uomo d’altri tempi, e in quella bottega non si può che subire il fascino e l’eleganza di un’epoca passata.
http://www.krumirimonferrato.it”

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E adesso vi va di scoprire nei dettagli l’evento?
Partiamo dal nome. “MixOILogy – l’olio extravergine sta bene su tutto o quasi“. Come potevo attirare l’attenzione di un grande numero di persone parlando di olio extravergine? Come potevo convincere un pubblico pagante a raggiungere una location bucolica tra le “colline del mare” monferrino? Ci voleva un’idea originale e accattivante. Ho messo insieme l’arte della miscelazione e l’olio extravergine, ho shakerato bene i pensieri, ed è uscito fuori “MixOILogy”.
Perché “l’olio extravergine sta bene su tutto… o quasi“? Perché sicuramente siamo tutti d’accordo sul fatto che una macchia di olio sui vestiti e una bottiglia di olio in frantumi siano una vera e propria iattura da evitare accuratamente.
“MixOILogy – l’olio extravergine sta bene su tutto… o quasi” è stato un percorso gastronomico in cui l’olio è stato protagonista dal cocktail al dolce. Sette finger food (battuta di angus e fassona, insalata russa, sushi di carne, lingua al verde, carpaccio di angus, bresaola di fassona) cinque dei quali prevedevano l’olio direttamente versato dai produttori, più un risotto alla Barbera d’Asti d.o.c.g. con gorgonzola D.o.p. e due tagliate di fassona e angus, sempre con il servizio degli oli. E per terminare un gelato fiordilatte dell’Azienda agricola Il Quadrifoglio con crumble di krumiri con un giro d’olio.

Ph. @monsubarachin

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Ma sicuramente i protagonisti della “MixOILogy” sono stati i due cocktail all’olio realizzati da Nicola e Marco del Confessionale Mix Bar di Asti. L’Oilster Martini è un Cocktail Martini – con vermouth dry e il rhum al posto del Gin – nel quale è stata ricreata un’oliva con l’olio extravergine. Una bomba.

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Il secondo cocktail, il “Sour faire” era un drink più fresco stile fizz con Gin, acqua aromatizzata al cetriolo e timo serpillo, sciroppo di olio e pomodoro ciliegino.
Un’altra presenza che ho voluto fortemente è Sofia, la violinista che insieme a GianMario, il marito dj, ha contribuito a rendere magica la serata con le note sofisticate del suo violino elettronico. Non so se anche a voi faccia lo stesso effetto, ma il violino ha la capacità di farmi commuovere, le sue melodie possono essere struggenti e allegre.
Come dice Antonio di Uliveto Casa Carucci “tra il dire e il fare c’è di mezzo il cominciare”. E con “MixOILogy – l’olio extravergine sta bene su tutto… o quasi”, un primo passo verso la promozione dell’olivicoltura e dell’olio extravergine piemontese è stato fatto. Adesso bisogna andare avanti uniti, realizzando altre iniziative. Perché insieme si fa più strada, si arriva prima e si sente meno la fatica.
Adesso però vi metto alla prova. Se siete arrivati a leggere fino qui siete davvero straordinari e non posso che ringraziarvi. Ma per darmi prova della vostra fedeltà, vi aspetto sulla mia pagina Instagram “Papille brille” per svelarvi i significati dei nomi dei due cocktail.
Un grande grazie per essere stati presenti a:
– Fabio Carosso (Vice presidente della Regione Piemonte), Bruno Bertero (direttore generale Ente Turismo Langhe Roero e Monferrato), Giorgio Pugnetti (aka Monsubarachin, foodblogger) che ringrazio anche per le foto dei piatti, Federica Giuliani (aka Traveltotaste, giornalista de La Stampa e direttrice di Travelglobemag), Alessandro Felis (critico e giornalista enogastronomico) e Piera Genta (giornalista de Il Corriere e Italia a Tavola), Stefano Bertoglio, tu sai perché.
Grazie a Beppe Giordano dell’Associazione Barbera&Barbere per la selezione dei vini della serata, in collaborazione con Marco Negro e Casa Serra, e per aver coinvolto i suoi associati.
Un immenso grazie ad Arianna e Alessandra di http://www.brandfulness.it per avermi donato il fantastico reportage fotografico.
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