Ma perché no?
Sono arrivata a questa conclusione dopo molti anni in cui gli unici pensieri erano legati al fatto che il web è saturo di blog, molti straordinari, interessanti, con un enorme seguito, e quindi io?
Sono passata attraverso queste convinzioni: “la gente legge sempre meno e non lo leggerà nessuno”, “se non pubblico qualcosa di utile, scintillante e attrattivo non ha senso aprirlo”, “se non ho una mission precisa resterà solo un diario personale”, “i numeri contano e passerò ore a controllare i dati e a confrontarmi”, “la Seo, la Serp, che ansia, quindi dovrò scrivere in ottica di queste dinamiche di posizionamento snaturando la mia scrittura?”
E poi ho detto basta!
E mi sono ricordata di una giornata emozionante dalla quale tutto è partito e che è racchiusa in questo video. Avrei voluto fare esattamente questo da anni, da tantissimi anni, da quando Patrizio Roversi e la moglie Susy Blady facevano i primi reportage turistici. E quando mi si è presentata l’opportunità per Paolo Massobrio in occasione di Golosaria Monferrato ho accettato subito.
Ero felicissima, e nonostante l’adrenalina ai massimi livelli, mi sentivo a mio agio a intervistare personaggi e produttori, sentivo di essere fatta per quella cosa lì. Poi però sono stata fagocitata dagli impegni legati alla gestione della mia bottega enogastronomica, e ho interrotto le attività di reportage, che amavo follemente.
Ma da quando ho chiuso il mio negozio nel 2019, e la pandemia ci ha travolti nessuno escluso, ho iniziato a pensare che abbiamo solo una vita a disposizione e che sia peggio vivere di rimpianti per non aver fatto piuttosto che averci almeno provato. Quindi non intendo creare aspettative, e anche se nessuno sente l’esigenza di un ennesimo blog, eccomi qui con il mio contenitore coolinario nel quale vorrei dare voce a tante piccole aziende agricole, vitivinicole, portarvi alla scoperta di ristoranti, eventi e manifestazioni enogastronomiche.

Vi abituerete al mio calice sempre mezzo pieno, non solo metaforicamente.
Cosa mi piacerebbe che fosse davvero Il papillario?
Un contenitore in cui raccontare l’Italia delle meraviglie, attraverso i miei occhi, la mia sensibilità e le testimonianze di agricoltori, viticoltori, ristoratori e artigiani.
Vi riporto una frase che amo molto che definisce il termine reportage: “il narratore deve esercitarsi alla neutralità per riferire i fatti e allenare il muscolo dello stupore”.
“Allenare il muscolo dello stupore”.
Pensare che possiamo allenarci allo stupore in un’epoca in cui non ci si stupisce più di nulla, è un concetto potentissimo e straordinario.
Vorrei farmi umile testimone di momenti da condividere con voi con il rispetto di chi mi ha aperto il cuore facendo vibrare le corde dell’anima.
Faccio una premessa che è anche una promessa: mi impegnerò per non annoiarvi, farò del mio meglio, ci metterò l’anima, ma questo blog sarà tutto tranne che perfetto, perché non voglio essere in concorrenza con nessuno. Ognuno ha il proprio stile, la propria scrittura, uno sguardo personale sul mondo e il proprio modo unico di raccontare.
Questo contenitore coolinario sarà un blog in progress, uno spazio in divenire, in costante evoluzione, perché ogni giorno ci evolviamo e vorrei che anche questo sito non fosse statico ma imperfettamente dinamico.
E sarei davvero felice se voi che state leggendo voleste darmi suggerimenti per migliorare o indicarmi temi da trattare, aziende da visitare o viaggi insoliti a tema cibo-vino.
Quindi benvenuti nel mio contenitore di esperienze enogastronomiche.
Spero di intrattenervi, incuriosirvi e strapparvi qualche sorriso.
Perché l’ironia ci salverà!