Si fa presto a dichiarare il proprio progetto “sostenibile” nell’epoca in cui il termine sostenibilità è tra i più abusati e declamati. E ammettiamolo, è anche piuttosto complicato definire con esattezza questo concetto. Secondo la Treccani “la sostenibilità è la condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”. Sulla carta è un principio nobile che si fonda su quattro temi: ambiente, società, economia ed etica. Nella pratica però non è semplice da realizzare.
Lui è Tito Ippolito – agronomo di origini campane – e della sostenibilità ne ha fatto la sua filosofia di vita. Ha lavorato per 15 anni nelle cooperative sociali occupandosi di gestione ambientale e risorse naturali. E proprio partendo dalle esperienze maturate sul campo, ha applicato quei concetti alla cucina mediterranea nel suo nuovo locale aperto a Torino a fine novembre. Respeat si fonda su piatti vegetariani espressi realizzati con materie prime stagionali che provengono da aziende agricole del territorio. Aperto dalla colazione all’apericena, questo caffè con cucina sostenibile propone piatti vegetariani della tradizione campana a prezzi davvero concorrenziali considerata la posizione centrale, negli spazi che prima ospitavano il ristorante “E’ cucina”.
Tito ci ha accolti con un bell’aperitivo sfizioso composto da pizza di scarola, polpettina di verza, supplì con provola, polpetta ricotta e spinaci, provola cilentana e sfogliatella riccia provola e peperone. Il tutto annaffiato da un generoso calice di Greco.
Il concetto di sostenibilità di Respeat si esprime anche nella formula del locale che potremmo definire uno slow food concept bar, perché si ordinano le proposte del giorno al banco, si riceve un numero di prenotazione e quando le pietanze sono pronte si ritira il proprio vassoio che al termine del pasto dev’essere svuotato autonomamente in un’isola con i contenitori della differenziata. Tutti i materiali – dai piatti al vassoio – sono compostabili, mentre i bicchieri in vetro e le posate in metallo. Grazie a questa scelta è possibile riciclare tutto nell’umido e ridurre al minimo i cicli di lavaggio, per i quali vengono utilizzati solo detergenti con principi attivi naturali.
Tito collabora anche con Treedom (http://www.treedom.net) piattaforma che consente alle aziende di donare alberi in Centro America piantati da contadini locali, contribuendo al rimboschimento e supportando economicamente le comunità locali.
Tito partirà a breve con eventi a tema per divulgare il concetto di sostenibilità perché anche attraverso a una sfogliatella o un supplì “è possibile salvare il mondo un boccone alla volta“.
Non vi resta che associarvi per partecipare a uno degli eventi e aiutare Tito nella sua missione ambiziosa, o semplicemente venite a godervi i suoi sfizi buoni, puliti e giusti. Il pianeta vi ringrazierà.
Respeat – Via Bertola, 27/a – 10122 Torino Aperto da lunedì a sabato 07:30-20:30. Chiuso la domenica. Cell. 3716922821 http://www.respeat.it
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